OldGamesItalia nasce come community di appassionati videogiocatori e il sito, su cui state navigando, in origine rappresentava solo uno specchio delle discussioni nate da quei videogiocatori e dal loro forum.
Ora il sito ha una propria vita e ospita rubriche, articoli e recensioni di utenti e staffisti. Ma questo non vuol dire che il forum ha perso importanza. Questa rubrica Eco del Forum nasce proprio per fare da "vetrina" a tutte quelle discussioni e iniziative che partono e si sviluppano dal forum, diventato sempre più un luogo di incontro dove gli utenti chiacchierano, discutono, si prendono a mazzate e, perché no, qualche volta giocano assieme.
Il recente articolo di Brie Code, ex capo-programmatrice alla Ubisoft e adesso leader dei Tru Luv Media ha scatenato le ire della vostra Gwen e una bella discussione sul forum di OldGames Italia.
I videogiochi sarebbero noiosi, secondo Brie Code, che ha cercato invano di far appassionare alcuni suoi amici non-giocatori a qualche videogames. E' un problema del media, o è un problema dell'utenza? O di nessuno dei due?
Uno dei video di Parliamo di Videogiochi, canale youtube dedicato, appunto, ai videogiochi, ha attirato l'intersse del forum.
Si tratta del video "Da oggi le console sono MORTE", che potete guardare a questo link.
Sul forum si è accesa la discussione: le console sono effettivamente morte? Se sì, perché? Quali sono i fattori che hanno portato al loro abbandono in favore di pc e mobile?
Prendendo spunto dalla puntata di un vecchio podcast, il buon Sambu ha lanciato sul forum una piccola provocazione: un gioco che viene completato, che non dà più stimoli né voglia di rigiocarlo, è da considerarsi "rotto"?
Si discute spesso del fatto che i giochi vengano presto abbandonati, o perché troppo difficili, o perché poco interessati, o perché buggati. Ma che dire di tutti quei giochi che, sì, vengono giocati fino alla fine ma poi messi da parte e perfino venduti?
E quanti di questi giochi sono fatti appositamente per essere "usa e getta", per non lasciare granché, in modo che si passi subito al gioco successivo - e quindi si sborsino altri soldi?
La discussione sul forum sta raccogliendo diversi pareri. Dite la vostra. Qual è quel gioco che non rigiocherete mai più solo perché lo avete completato? E' "rotto" per voi?
Torna su OldGamesItalia Roberto Grassi, autore di avventure testuali, storie e GDR.
Questa volta, Roberto conduce i suoi giocatori nel mondo di Magia e Acciaio, un modulo fantasy per il sistema Levity, pensato per tutti quei giocatori che vogliono giocare, ma non hanno il tempo per leggere e imparare manuali su manuali.
Il party di avventurieri è già stato creato, ma forse non è troppo tardi per unirsi al gioco... o per assistere! Trovate tutte le informazioni e le partite sul nostro forum!
E' fresca la notizia che Kotaku, assieme ad altri siti d'informazione videoludica piccoli e grandi, vengono snobbati e ostracizzati da varie software houses tra cui Ubisoft e Bethesda.
Le loro colpe? Nel caso di Kotaku, apparentemente è l'aver svelato in anteprima due giochi delle rispettive software houses. E adesso può dire addio alle pre-release dei loro giochi.
Su OGI si è aperta la discussione: la stampa ha (purtroppo?) bisogno delle pre-release per recensire i giochi in tempo utile per la loro pubblicazione; ma quanto è giusto che le software houses possano dettare le regole su cosa e quanto viene scritto?
Oggi vi riportiamo una delle discussioni nate sul forum, "grazie" a un articolo di Videogiochi.com. Nell'articolo, vengono citate un paio di frasi di Jonathan Blow, autore di Braid.
Secondo lui, i videogiochi "sono piuttosto pessimi nel raccontare storie.”. Molti giochi tendono infatti a inserire cutscenes non interattive, sistema che secondo Blow "fa praticamente schifo". Pochi i giochi che nella sua ottica raccontano una storia in modo che non possa essere replicata in un altro media: Shadow of the Colossus, Metroid Prime, The Legend of Zelda: Majora’s Mask, Persona e Bloodborne.
Dopo la segnalazione dell'articolo da parte di Sambu, sono ovviamente fioccate le risposte.
E voi, cosa ne pensate?
Il pubblico dei videogiocatori è pronto per un gioco su un tema controverso e non banale? Un gioco può andare a toccare degli eventi ancora oscuri che toccano da vicino il nostro recente passato?
Gli altri medium hanno fatto quel salto da tempo ma i videogiochi? Il pubblico è troppo ancora troppo immaturo? Colpa degli utenti stessi che sono sopratutto ragazzetti o sono gli stessi publisher che frenano e mantengono un livello basso della produzione dal punto di vista culturale e sociale?
Di tutto questo si discute sul forum a seguito dell'annuncio dello sviluppo di Progetto Ustica, un videogioco che tratta la tragedia che ha visto l'abbattimento del volo IH870 tra i nostri cieli nel 1980 e che cela ancora tanti lati oscuri mai veramente rivelati.
La settimana scorsa sono usciti alcuni screenshot della futura versione Remastered di Day of the Tentacle, uno dei capolavori della LucasArts che torna sulla spinta della Disney che ha commisionato il lavoro ai ragazzi della Double Fine, già autori di Grim Fandango Remastered e di propri lavori come Broken Age e Stacking.
Sul forum le opinioni e le aspettative di questo ennesimo remastered sono contrastanti. C'è chi li ritiene inutili, chi invece li appoggia purchè in vista di porting anche per piattaforme moderne come i tablet.
Anche sul confronto grafico tra la vecchia e la nuova versione che potete vedere qui sotto le opinione della comunità sono parecchio discordanti. La nuova grafica aggiunge dettagli e definizione ma fa perdere parte del fascino di quella grafica che è rimasta nella mente di molti di noi. Voi di che parere siete? Che cosa vi dicono questi screen? I Double Fine sono promossi o bocciati? Siamo sul forum a discuterne aspettando anche la tua opinione.
Sul forum è stato riportato il video di Dino Dini (il padre di Kick Off) che ha deciso di tornare nel mondo videoludico con un nuovo titolo che dovrebbe ereditare lo spirito dei suoi lavori precedenti.
Naturalmente il dibattito si è subito acceso tra gli utenti: divisi tra favorevoli e contrari al ritorno delle vecchie glorie videoludiche e se c'è spazio per un titolo del genere sulla scena attuale divisa tra Fifa e PES.
"Iniziata nella primavera del 2012 e conclusasi tre anni dopo, la lavorazione dell'avventura grafica Broken Age di Tim Schafer, realizzata dalla sua Double Fine Productions, è stata raccontata dai 2 Player Productions con un documentario in venti puntate. Non un semplice aggiornamento ripreso col telefonino o col tablet, ma un documentario vero e proprio, girato e montato da professionisti, un lavoro che si regge sulle sue gambe. Un'operazione niente affatto secondaria alla produzione del gioco in sè, pagata dai backer nella stessa campagna Kickstarter (febbraio-marzo 2012), evento epocale per il finanziamento di produzione videoludiche indipendenti. Intervistati o colti al volo dalle videocamere del regista Paul Owens e della sua troupe, Tim e i suoi ci fanno capire, volontariamente o involontariamente, cosa significhi realizzare un videogioco: ricerca creativa, responsabilità, errori di calcolo, definizione di un modus operandi, spirito di corpo, orgogli personali, delusioni, soddisfazioni e soprattutto tre anni della propria vita dedicati a un progetto."
Con queste parole Diduz (creatore di LucasDelirium e storico membro e collaboratore di OldGamesItalia) ci presenta il suo nuovo progetto: la sottotiotolazione in Italiano del documentario dedicato alla produzione di Broken Age, l'ultima avventura grafica di Tim Shafer.
Il bravissimo Diduz ci regala oggi un articolo particolare: una "lettura interpretativa" della trama di Broken Age, che potete leggere in versione completa sul suo sito, LucasDelirium.
Diduz ci spiega che il suo post nasce dal: "veder liquidare Broken Age come infantile, sgangherato e privo di carisma: reagisco con sofferenza perché trovo Broken Age secondo solo a Psychonauts come ambizione di contenuti, tra i lavori di Schafer (sì, nemmeno Grim Fandango era così ambizioso nei contenuti, per quel che mi riguarda, pur essendo migliore come esperienza complessiva)."Il suo articolo nasce quindi per "creare una soluzione miscelata a un' "interpretazione del testo", che ne valorizzi il lavoro di scrittura (ma che all'occorrenza critichi anche alcune falle). Lo scopo non è farne il capolavoro che non è, ma cercare di rettificare una tendenza per me a dir poco sconcertante, cioè quella di usare addirittura il gioco come metro di paragone negativo nelle conversazioni che leggo in giro nella rete.".
Se lo scopo è riuscito, questo sta a voi giudicarlo. Noi vi lasciamo al suo interessante articolo e alla piccola discussione che è nata sul forum di OGI, che trovate al link qua sotto. Diteci la vostra!
Una delle domande che da sempre arrovella il videogiocatore "moderno" che vuole aprire una finestra sul passato riguarda il se e il come un oldgame possa risultare appetibile anche al giorno d'oggi.
Ed è la stessa domanda che si è posto il nostro utente Ginoki chiedendo quali giochi secondo noi hanno mantenuto intatto il proprio carisma nel tempo, risultando godibili anche a palati (dis)educati da generazioni di titoli e di generi.
Voi cosa ne pensate?
Nel mezzo del cammin di Videoludìca,
mi ritrovai per uno SCHERMO OSCURO,
che la diritta VIA (Graphic) era impazzita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura (e frustrante)
esta SCHEDA selvaggia e aspra e forte
che nel pensier pensai di rinovarla!
Tant' è amara che a poco a poco è mort(a);
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai (nessuno),
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte (e ch'i' poi persi Tutte!)
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne (???), e il PC etterno dura (ah! come no!).
Lasciate ogne speranza, voi che FORMATTATE!
Sebbene oldgamers non possiamo esimerci dal sederci sul fiume dell'evoluzioni videoludica e vedere le console scorrere una dopo l'altra; eccoci quindi a discutere su quella che potrebbe essere l'ultima generazione di console casalinga con i due grandy player, Xbox One e Playstation 4, ormai ai nastri di partenza.
Numerosi i dubbi che emergono per i videogiocatori di vecchia data, retrocompatibilità, blocco dell'usato e always online sono solo alcuni (e i più celebri) di questi, ma se volete discuterne con noi, l'Ogi Forum è il luogo giusto per farlo.
Quante volte ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare con i videogiochi di oggi, vent'anni fa; o, ancora, di come i giovani di oggi riescano ad entrare più facilmente in confidenza con un mezzo, il videogame appunto, di quanto (sembra) facessero i pari età di una generazione addietro.
Il mai banale Shinetop prova a dare qualche risposta a queste domande, spostando il punto di vista sul fatto di come ora il tutto risulti più accessibile rispetto ad una volta e di come la cosa, probabilmente, regala soddisfazioni diverse a chi si avvicina oggi ad una console o a un pc. E voi cosa ne pensate?
I nostri baldi avventurieri testuali non contenti di aver portato a termine l'epopea Anchorhead, non perdono tempo e si gettano nuovamente sui parser, lambendo (a grande richiesta) le mai troppo amate terre del fantasy.
La scelta a questo giro è ricaduta su Heroes, avventura dai cinque racconti e promessa foriera di divertimento; volete far parte del nostro gruppo? Volete essere degli eroi?
Ron Gilbert non smette di far parlare di sé: dopo aver lasciato la Double Fine, lo spettro di un terzo episodio di Monkey Island continua infatti ad aleggiare sulla sua testa, in un circolo vizioso dove autore e fan autoalimentano un sogno (o meglio una chimera) che sembra destinata a rimanere tale.
Cosa si cela dietro a questo continuo nutrimento delle speranze di chi si è ritrovato deluso dal suo ultimo The Cave? Perché lancia nello stagno delle avventure grafiche il macigno di un'idea di un Monkey Island 3a? E' schiavo della sua opera? E' voglia di essere ancora al centro della scena? O sono lampi di genio di un autore che non ha mai smesso di sperimentare?
Il 2013 si prospetta essere un anno di grandi cambiamenti per il mondo dei videogiochi: l'arrivo di una nuova generazione di console, il promesso Risorgimento per il pc e l'avvento di nuove tecnologie promettono di regalare molte emozioni ai videogiocatori di tutto il mondo.
Però, alla fine, come sempre, saranno i videogiochi a fare la differenza e quindi, prendendo spunto dalle classifiche di PcGamer e GamesRadar, vi chiediamo di dirci quelli che sono i giochi che più attendete per il 2013. Certi che, comunque andrà, sarà un successo.
I nostri avventurieri da forum sembrano non conoscere tregua! Dopo aver terminato brillantemente Wishbringer con un punteggio di 100 su 100, sono andati infatti subito alla ricerca di una nuova avventura da affrontare e il destino ha voluto che la fortunata vincitrice fosse Anchorhead.
Avventura di lovecraftiana atmosfera, promette di essere una degna avversaria per i nostri, ma naturalmente la porta è aperta per chiunque voglia salire a bordo e provare l'ebrezza di un genere che non conosce età.
Finita l'appassionante vicenda di Vespers, con quei simpatici fratacchioni italici alle prese con la peste, gli OldGamer non hanno ancora saziato la propria fame di avventure testuali e subito si sono gettati a capofitto in un'altra impresa: recapitare una busta.
Come dite? Non vi sembra una cosa difficile? E se vi dicessi che tra voi e il vostro compito ci sono bestie feroci, magie occulte e la sadica penna di Brian Moriarty (quello di Loom, per i meno attenti)?
Tutto questo è Wishbringer, solo (si fa per dire) nell'OGI Forum.
Il sito di OldGamesItalia è attualmente "in letargo". Nuovi contenuti saranno aggiunti con minore regolarità e con possibili lunghe pause tra un articolo e l'altro.
Il forum rimane attivo, ma meno legato al sito, e gli aggiornamenti riguarderanno principalmente le sezioni di IF Italia e della versione italiana del Digital Antiquarian e del CRPG Addict.
Grazie a chi ci è stato vicino nei vent'anni di attività "regolare" di OldGamesItalia, a chi ha collaborato o a chi ci ha soltanto consultati per scoprire il mondo del retrogaming. Speriamo di avere presto nuove energie per riprendere un discorso che non vogliamo davvero interrompere.
Grazie, OGI. Arrivederci!
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