OverPowered

Questa volta INDIEtro Tutta vi presenta OverPowered , un platform 2d del collettivo di sviluppatori Akiisoft capitanata dal programmatore giapponese Tadakuni Amano.

Il gioco ci mette nei panni di un minuscolo, tenero e indifeso eroe all'interno di un dungeon buio e pieno di insidie. Egli verrà incaricato dal saggio Master Toh di sconfiggere il temibile demone Lord Zenithius, risvegliatosi dopo che il sigillo grazie al quale era stato segregato si è consumato. La trama di OverPowered è uno dei tanti ingredienti, volutamente stereotipata, di questa presa in giro del genere fantasy con il protagonista novizio, sotto l'ala protettiva del saggio di turno pronto da dispensare consigli e incoraggiamenti con la speranza di aver trovato, questa volta, "quello giusto".

Il gioco è pervaso da un'ironia di fondo e ci mette sin dal primo secondo di fronte all'inettitudine del protagonista. Anche il saggio Master Toh, nonostante gli incitamenti, ad ogni dialogo non esiterà a mettere in dubbio le capacità del poveretto. La grafica è una pixel art molto curata e colorata, si nota il tocco nipponico e ricorda il celeberrimo Cave Story.

Gli scenari sono ampi, con una visuale sufficientemente distante a rendere visibili tutte le insidie che ci si parano di fronte, eccezion fatta per quelle nascoste nell'ombra. Si, perchè tutto il gioco si svolgerà in una costante penombra illuminata esclusivamente dalle candele disseminate nel dungeon e dal nostro eroe che emanerà luce. La colonna sonora, realizzata dal compositore Flashygoodness si fonde perfettamente con la grafica del gioco richiamando l'era dei platform 16 bit di stampo giapponese, con melodie orecchiabili, colorate e frizzanti, che meritano un ascolto anche una volta terminato il gioco. Le potete ascoltare direttamente dal sito ufficiale .

Gli effetti sonori fanno il loro dovere evidenziando la natura scanzonata e cartoonosa del titolo, rendendo goffe e "carine" al tempo stesso le azioni del protagonista. Nel gioco è presente persino un doppiaggio, anche se si limita al mentore nel nostro eroe, che di fatto sarà l'unico a parlare. Il gioco è in lingua inglese sottotitolato, ma risulterà piuttosto facile capirne i monologhi, zeppo com'è di stereotipi.

I controlli sono precisi e intuitivi. Oltre a correre nelle due direzioni potremo saltare e attaccare con un pugno. Sarà difficile superare indenni le varie trappole ed è probabile che in alcuni passaggi finiremo frustrati a forza di vedere il nostro alter-ego sbatacchiato qua e là. Perlomeno all'inizio quindi saremo pervasi da un senso di impotenza rispetto ai nemici e all'ambiente. E più avanti? Riuscirà il nostro a rivalersi e rendere fiero il suo maestro? Lo scoprirete ben presto dato che il gioco è molto, molto corto. Tuttavia la scarsa longevità non è da considerarsi come fattore di pigrizia o mancanza di idee degli sviluppatori. Bensì essa contribuisce alla missione del titolo, ovvero riassumere in tono ironico e sbrigativo "il viaggio dell'eroe" al quale, alla fin fine, tutte le trame fantasy possono essere fatte risalire. Non posso fare altro che consigliare di giocarlo, è ben fatto, vi prenderà poco tempo e vi metterà di buonumore.

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