First Draft of the Revolution

Siamo in una Francia alternativa, alla vigilia di una Rivoluzione alternativa. Juliette è stata “esiliata” dal marito in uno sperduto paesino in campagna. Lei gli scrive lettere ogni giorno, su della carta magica che fa istantaneamente apparire le sue parole su altri fogli posti sulla scrivania del marito. Ma, prima, prepara una bozza a parte, scegliendo con cura quali parole usare, che argomenti toccare e quanto soffermarsi su ogni cosa che racconta. E il marito le risponde allo stesso modo, preparando una bozza e poi copiandola sulla carta magica.

Ambientato nell'universo dei Lavori d'Aracne di Emily Short, First Draft of the Revolution è un racconto epistolare e sopratutto un'analisi sul processo di scrittura. Come spiega l'autrice in una nota al progetto che potete leggere sul sito ufficiale, First Draft of the Revolution nasce proprio con l'intento di esaminare e rendere interattivo il processo di creazione di un testo, e questo scopo viene centrato in pieno dal gioco, a scapito però della componente ludica vera e propria.

In FDotR noi scriveremo e correggeremo le lettere di Juliette, del marito e di un altro paio di personaggi, “componendo” una storia che però si svolgerà indipendentemente dalle nostre scelte e correzioni. In sostanza, scegliere di scrivere questo particolare invece di quest'altro non avrà alcun impatto né sui personaggi né sulla trama, che andrà avanti e terminerà sempre nello stesso modo. E questo è un peccato, perché in questo modo il “gioco” si riduce a... nulla, in realtà. E l'illusione della scelta non è neanche tanto presente: raramente avremo l'impressione che scegliere qualcosa abbia impatto.

Questo effetto è voluto, perché la Short voleva proprio che il giocatore non si concentrasse sull'ottenere questo o quello scopo, ma che ponesse attenzione sull'atto di scrivere in sé, che è ben reso, e funziona grossomodo allo stesso modo per tutti i personaggi, con delle piccole differenze significative.

Noi avremo davanti una “brutta copia” divisa in paragrafi che potremo modificare separatamente. Per esempio, un paragrafo può essere l'introduzione: “Caro XY”. Cliccandoci sopra appariranno i pensieri dell'autore o dell'autrice della lettera in questione sulla scelta di termini. E' molto più semplice da fare che da spiegare. Per seguire il nostro esempio, cliccando su “Caro XY”, potrebbero apparire questi pensieri:

- “Caro” è troppo familiare, dovrei essere più formale;
- D'altronde XY si è dimostrato amichevole nei miei confronti, forse dovrei essere più familiare.

Scegliendo uno o l'altro pensiero, la dicitura cambierà di conseguenza (nel primo caso in qualcosa di più formale, nel secondo caso in qualcosa di più familiare, ovviamente).
Lo stesso meccanismo si applica a tutte le parti della lettera.

Ora, qual è la cosa interessante? Che attraverso questo sistema veniamo a conoscere i diversi personaggi molto intimamente: dal modo in cui preparano la brutta copia (Juliette scrive una bozza che poi corregge, il marito prepara una serie di punti che poi espande), dalle parole che sono disposti a utilizzare o meno (a volte sarete costretti a cambiare un dato paragrafo perché lo scrivente lo ritiene improprio), e dal modo in cui queste cose cambieranno col passare del tempo e il susseguirsi degli eventi. Molte volte l'autore della lettera, scrivendola, capirà che quello che voleva davvero scrivere era tutt'altro rispetto a quello che stava scrivendo, e il processo con cui ci arriva è molto naturale e raramente viene esplorato nella fiction – da film a libri a, ovviamente, i videogiochi.

Quindi, da questo punto di vista, la Short ha raggiunto il suo obiettivo. Resta il problema che chi cerca un gioco non lo troverà in First Draft of the Revolution. E' un bell'esperimento, che merita di essere ampliato in un gioco vero e proprio; è scritto magnificamente ed è un'ottima esplorazione dei personaggi, interattiva ma non ludica.
First Draft of the Revolution è anche molto breve (una mezz'oretta, un'oretta al massimo) e gratuito, giocabile comodamente sul vostro browser.

Leggi l'articolo introduttivo al Ciclo Inkle!

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