Black Closet

Interrogatori, inseguimenti, perquisizioni... state pensando a un poliziesco, vero? Beh, ci siete quasi: Black Closet è un videogioco investigativo dal sapore noir ambientato in uno dei luoghi più minacciosi che possiate immaginare: un liceo privato femminile. Non mi credete? Continuate a leggere...

Voi siete Elsa, appena nominata presidentessa del Consiglio Studentesco. Venite da una famiglia di nuovi ricchi, il che vi rende perfetta per la vostra posizione: se le cose dovessero andare a “donnine allegre”, nell'Accademia di St. Claudine, i *veri* ricchi della scuola possono dare tutta la responsabilità a voi, espellervi e continuare la loro vita felice. E far filare tutto liscio è compito vostro: la scuola deve essere preservata da ogni scandalo, pubblico o privato, le studentesse devono avere voti alti, che lo vogliano o no, e naturalmente il Consiglio Studentesco deve fungere da modello di correttezza e disciplina durante il corso dell'anno.
Oh, e scordavo: una delle studentesse del Consiglio è una traditrice e vi metterà continuamente i bastoni fra le ruote. Buona fortuna!

Black Closet è il nuovo videogioco della Hanako Games, la stessa che abbiamo già visto con Magical Diary e Long Live The Queen. Come dicevo più sopra, è uno strategico-investigativo con leggeri elementi RPG (su RPS lo definiscono “detective game procedurale”, che in effetti è una definizione calzante). Ed è un gioco molto difficile, perché è spietato con i vostri errori e, anche quando state riuscendo a far andare tutto bene, ecco che vi butta addosso una complicazione extra di cui non avevate proprio bisogno. Mi ha ricordato alcune partite a Civilization in cui una mossa sbagliata può metterci seriamente in svantaggio – e me lo ha ricordato anche perché, come Civilization, Black Closet diventa una specie di droga: un turno e poi basta, un turno e poi basta... e alle 3 del mattino sono ancora davanti al computer!

Ma vediamo nello specifico come funziona il gameplay. La scuola di St. Claudine è piagata da problemi, piccoli e grandi: la figlia del noto politico sta fallendo in Storia, una ragazza viene bullata dalle compagne, altre ragazze aprono un giro di scommesse clandestine, altre cercano di piantare delle bombe sotto i banchi... e tocca a voi prevenire o risolvere questi problemi in modo che dall'esterno tutto sembri filare liscio.

Voi, in quanto Presidentessa del Consiglio, non dovete sporcarvi le mani in prima persona: avete ai vostri comandi cinque studentesse, ognuna con diversi punti nelle quattro abilità del gioco (Socialità, Osservazione, Intimidazione e Stealth), a cui potrete assegnare i diversi compiti. La studentessa Pinca Palla non ha voglia di studiare e sta facendo fare una figura di cacca alla scuola? Mandate una delle vostre scagnozze (“Minion” nel gioco) a chiuderla in uno stanzino e vedrete che cambierà idea! Sospettate che la studentessa Caia stia pianificando qualcosa di losco? Mandate un'altra scagnozza a frugare nella sua stanza! E così via...

Man a mano che risolverete le missioni, accumulerete dei punti esperienza da spendere per migliorare le abilità delle vostre scagnozze – e scegliere quale personaggio sviluppare e come farlo è una parte fondamentale per non fallire miseramente.
Il risultato delle missioni è dato dal punteggio della studentessa a cui avete assegnato il compito vs il punteggio della “difficoltà” del compito stesso, il tutto miscelato a un paio di tiri di dado, giusto per rendere tutto meno prevedibile.

Le missioni stesse sono randomizzate: due missioni che iniziano nello stesso modo possono evolversi in maniera molto diversa, quindi non conviene mai andare alla cieca e assumere che la soluzione che ha funzionato una volta funzionerà sempre. A questo aggiungete che ogni missione ha una scadenza, superata la quale l'avrete fallita e dovrete subirne le conseguenze (di solito un colpo alla Reputazione della scuola o al Karma del Consiglio, due punteggi che, se scendono di troppo, vi mandano al game over); questa scadenza però non sempre è esplicita, quindi vi tocca indovinare quali casi sono più urgenti di altri. Ci sono anche casi in cui non serve alcun intervento o per cui non vale la pena intervenire – specialmente se avete altri casi più scottanti per le mani.
Infine, ci sono dei casi più importanti di altri, quelli affidatevi da Miss Talmage, l'insegnante a cui fa capo il Consiglio: fallite uno di quelli e arriverete immediatamente al game over.

Insomma, dovrete regolarvi un bel po' come nella vita reale e far ricorso all'esperienza (e alle partite fallite) per imparare cosa è più saggio fare di volta in volta.

Devo dire che il tutto è stato calibrato molto bene: Black Closet è sempre difficile ma mai al punto da diventare impossibile o ingiusto nei confronti del giocatore. Ad un certo punto si sente un po' la ripetitività dei vari casi, ma questo succede quando manca davvero poco per arrivare a uno dei molti finali, quindi c'è poco da sopportare.

Questa parte più, diciamo, impersonale, è legata a una storia e a una serie di casi che si dipanano lungo tutto l'anno scolastico. Come vi dirà Miss Talmage all'inizio del gioco, c'è una traditrice nel Consiglio Studentesco, che fallirà apposta tutte le missioni che le affiderete. Dovete sbrigarvi a scoprire chi è prima della Festa del Raccolto e potrete farlo solo sviluppando la sua fiducia in voi. O forse no... e comunque questa è la punta dell'iceberg.

Black Closet vi dà molta libertà d'azione sia nella risoluzione dei vari casi, sia nel modo in cui interagirete con gli altri personaggi. Le cinque ragazze che compongono il Consiglio sono personaggi ben scritti, sviluppati a tutto tondo, e ognuna va gestita in modo diverso a seconda che sia la traditrice o meno (la studentessa traditrice è scelta a caso all'inizio della partita). Potrete scoprire chi è e cercare di farla confessare per poi espellerla; oppure potrete infischiarvene e limitare i danni in altro modo... in alcuni casi, a seconda di chi è la traditrice e di come vi comporterete con lei e con le altre ragazze, potreste ritrovarvi con una sola compagna a terminare il gioco – cosa per niente facile.

La storia che sovrasta tutto ciò è in verità molto semplice, ma questo non si avverte come un difetto perché è raccontata molto bene. La rivelazione finale è telefonata, ma il focus del gioco è posto sul come voi reagirete alla faccenda (e questo “come” dipenderà in larga misura dalle relazioni che avrete gestito nel corso di tutta la partita) più che sul colpo di scena vero e proprio.

Dove la scrittura brilla è proprio nelle relazioni con le ragazze, sia perché sono caratterizzate molto bene, sia perché potrete sviluppare tutta una serie di rapporti diversi, dall'amicizia, al romanticismo, al rapporto di fiducia “maestro-allievo”, a seconda della ragazza e delle vostre intenzioni.

Stupenda è anche l'ambientazione, che mischia la pacatezza di un scuola “di ragazze perbene” a un pizzico di noir, tutto con grande cura dei dettagli che ci vengono mostrati in piccole scene sparse nel corso dell'anno. Il ritratto di St. Claudine che ne viene fuori è credibile, particolareggiato e interessante.

Dal punto di vista della grafica e dell'interfaccia, come potete vedere dalle immagini a corredo della recensione, la Hanako Games ha prodotto dei bellissimo risultati. Mentre menu e interfaccia sono quelle che state vedendo, per quel che riguarda i personaggi sono presenti due “set artistici” fra cui scegliere, ognuno con le proprie illustrazioni bonus. Il primo è quello che vedete nelle foto ed è, secondo me, il migliore: i volti delle ragazze sono più espressivi, è pieno di particolari e in generale bellissimo da vedere. Il secondo set è quello che era presente nella demo, e potete dargli un'occhiata cliccando qua. Come vedete c'è una certa differenza.
In verità, le studentesse che non fanno parte del consiglio sono tutte realizzate con il secondo set e un po' lo stacco artistico si sente.

Le musiche sono poche ma sempre all'altezza della situazione: dopo aver giocato Black Closet almeno 7-8 volte, non ero ancora stufa della musica di sottofondo ai casi giornalieri. Molto carina è invece la melodia che si sente durante alcune scene particolari (l'esibizione nella Chiesa, per esempio, e altre occasioni).

Con Long Live The Queen la Hanako Games aveva già fatto il salto dal panorama amatoriale a quello professionale, e questo Black Closet non fa che confermare questo passaggio. Black Closet è un gioco divertente, ben curato sia al punto di vista della storia che del gameplay, e non ha paura di mettervi davanti una sfida non proprio facile – e di dover di conseguenza fare molta attenzione ad essere ben bilanciato. Una volta che lo si comincia è difficile metterlo da parte perché c'è sempre la voglia di risolvere solo... quell'ultimo... caso...

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