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> [INDIEtro Tutta] Recensione Skumring, [24 PT - 18/08/2014]
LargoLagrande
messaggio18 Aug 2014, 08:23
Messaggio #1



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Lunedì d'agosto, tempo di sole, mare , bibite e ombrelloni dove cercare un po' di refrigerio.

INDIEtro Tutta ha deciso dunque di portarvi una ventata di aria fresca con un gioco che viene dal paese dei fiordi,
la bella e gelida Norvegia.

A conferma del fatto che la nostra rubrica non vuole celebrare indistintamente e acriticamente tutto quello che proviene dal mondo INDIE,
ma solo portare all'attenzione degli utenti i prodotti più coraggiosi, meritevoli e gli autori che dimostrano seppure con tutti i limiti di un
prodotto amatoriale, che realizzare qualcosa di divertente e di appagante per il giocatore è prima di tutto una questione di approccio, di filosofia
di base e non solo di budget.

Se però l'indie finisce con il commettere gli stessi errori del mercato mainstream e con l'ammiccare troppo, smette di essere
quel meraviglioso contenitore di stimoli, inventiva, passione e fantasia , come accade invece nella maggiorparte dei casi.

Il perchè di questo ragionamento? lo capirete leggendo la rece di Skumring che trovate qui.
Diteci cosa ne pensate!


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Gwenelan
messaggio18 Aug 2014, 20:55
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Skumring l'ho iniziato tre volte, e l'ho mollato tre volte XD. Non m'ispira molto, ogni volta mi trovo a fare altri giochi e poi mi chiedo: "ma se mi stessi perdendo una perla?". Ora ho capito che non lo è XD.


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La vita è dura e grama - e poi si muore.

Chi è intelligente per definizione non può avere qualcosa di negativo da dire contro lo studio e contro il buon senso.
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Tutti hanno opinioni: io le ho, tu le hai. E fin da quando abbiamo aperto gli occhi ci hanno detto che abbiamo diritto di avere nostre opinioni. Be’, è una stronzata, naturalmente. Non abbiamo diritto di avere opinioni, abbiamo diritto di avere opinioni informate. Senza studio, senza basi, senza comprensione, un’opinione non vale niente.
È solo un farfugliamento. È come una scoreggia nella galleria del vento, gente.

 
LargoLagrande
messaggio19 Aug 2014, 06:17
Messaggio #3



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CITAZIONE (Gwenelan @ 18 Aug 2014, 21:55) *
Skumring l'ho iniziato tre volte, e l'ho mollato tre volte XD. Non m'ispira molto, ogni volta mi trovo a fare altri giochi e poi mi chiedo: "ma se mi stessi perdendo una perla?". Ora ho capito che non lo è XD.


No assolutamente non è una perla. Credo sia il perfetto esempio di come un gioco possa deludere se si perde di vista quali siano le prerogative
di un progetto indipendente. Indie non è solo un'etichetta che fa figo, deve essere un modo di concepire il videogioco nel suo complesso.

PEr essere apprezzato un titolo indie deve dunque essere simbolico, metaforico, criptico, coraggioso e sperimentale a tutti i costi ed estraneo a tutte le logiche del mercato? ovviamente no. Deve essere coerente con una certa logica di fondo e deve avere rispetto del giocatore. Già in ambito musicale l'indie ha finito per perdere la sua essenza finendo con il diventare nulla più di una definizione alla moda, spero non succeda anche con il mondo videoludico. A tal proposito quanto sta succedendo con il reboot del marchio Sierra da parte della Activision, che lo vuole trasformare nella propria sottosezione "indipendente" mi fa pensare molto.

Tornando al gioco in questione, dispiace essere stati così severi, anche perchè questo Skumring è un gioco che sicuramente ha tanto impegno e tanta fatica alle spalle , presenta non pochi spunti degni di nota. Con un po' di coraggio un più e magari un aiuto in fase di scrittura avrebbe potuto essere un bel gioco.


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asterix777
messaggio19 Aug 2014, 11:54
Messaggio #4



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Spolveratore (1)


CITAZIONE (LargoLagrande @ 19 Aug 2014, 07:17) *
A tal proposito quanto sta succedendo con il reboot del marchio Sierra da parte della Activision, che lo vuole trasformare nella propria sottosezione "indipendente" mi fa pensare molto.

In effetti i due termini evidenziati sono in palese contraddizione tra loro.
Il rischio a questo punto che 'indie' diventi per alcuni un marchio di fabbrica da sfruttare e si confonda la sua originaria connotazione di corrente si profila all'orizzonte.
Ma la vera scena indie è già di per sè abbastanza indipendente (e priva di fondi!) per non scomparire così come è nata.
In fondo, l'indie è tale per passione da un lato - che è quella che lo mette in gioco - e per mancanza di sponsor e/o datori di lavoro dall'altro e, anzi, è tendenzialmente un 'wannabe dipendente', nel senso che, soprattutto se capace, aspira ad entrare nel circuito danaroso.
Che poi vi riesca mantenendo l'indipendenza, cioè riuscendo a fare quello che si è prefissato di fare, è anche questione di fortuna.
I Telltale non ci hanno messo molto a dedicarsi ad un filone che si può dire inventato da loro e che ora gli frutta un bel po', abbandonando le classiche AG e gli è andata bene: hanno utilizzato il genere che meglio conoscevano per farsi una strada propria e il mercato ha risposto. Diversamente, o sarebbero rimasti nel campo delle AG pure, con introiti economici minori, o forse si sarebbero dedicati comunque ad altro, magari comunque a commistioni che oggi vanno per la maggiore e non nascono necessariamente con loro (Fahrenheit, Heavy Rain, etc.).
Insomma, essere indipendente può costare. D'altro canto, team come i Pendulo (oggi un po' meno attivi) e soprattutto i Daedalic, reputati indipendenti perchè non sono affiliati a nessun distributore major, hanno raggiunto dei risultati, insistendo sulla strada dell'AG pura, pur non disdegnando generi alternativi o commisti (Hidden Runaway per i Pendulo e Journey of a Roach per i Daedalic). Evidentemente il mercato gliel'ha imposto o almeno suggerito, ma le AG restano (al momento) ancora il loro baluardo.
CITAZIONE (LargoLagrande @ 19 Aug 2014, 07:17) *
Tornando al gioco in questione, dispiace essere stati così severi, anche perchè questo Skumring è un gioco che sicuramente ha tanto impegno e tanta fatica alle spalle , presenta non pochi spunti degni di nota. Con un po' di coraggio un più e magari un aiuto in fase di scrittura avrebbe potuto essere un bel gioco.

Lode e gloria quando meritate, ma anche un po' di sana critica se necessaria. Diversamente mancherebbe l'opportuno discrimine tra chi fa e chi non fa o fa di meno. Certo, ci si rende conto che nulla esce fuori da solo e c'è chi ha programmato, disegnato, elaborato, cosicchè si esita un po' a censurare. Dubbi, doveri, responsabilità del recensore. ;)
Ottima ed attenta rece, come sempre.
Piccola segnalazione tecnica: il link non manda qui al forum ma torna sulla pagina.

Messaggio modificato da asterix777 il 19 Aug 2014, 13:20


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"Trattasi di oggetto COMPLETAMENTE inutile!" (Sam)
 
LargoLagrande
messaggio19 Aug 2014, 19:37
Messaggio #5



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CITAZIONE (asterix777 @ 19 Aug 2014, 11:54) *
In fondo, l'indie è tale per passione da un lato - che è quella che lo mette in gioco - e per mancanza di sponsor e/o datori di lavoro dall'altro e, anzi, è tendenzialmente un 'wannabe dipendente', nel senso che, soprattutto se capace, aspira ad entrare nel circuito danaroso.


Si indubbiamente però quello che fa la differenza è però come si arriva al mercato, con che percorso di crescita e cosa si è imparato da questo percorso. Nel senso che se si inizia già smaliziati, ammiccando al giocatore con i soliti mezzucci (come mi pare faccia Skumring e come ho visto fare in un altro paio di giochi), per me già si parte con il piede sbagliato e significa non aver compreso la grande lezione che ci arriva dai grandi giochi del passato e che in fondo l'indie porta come eredità, pur cercando altre strade. Se l'indie compie gli stessi errori del mercato tradizionale, ne diventa solo la copia sbiadita, non ha senso di esistere. PEr fortuna non è sempre così.

Poi ogni autore deve essere libero di sceglie del tutto autonomamente a cosa dedicarsi e in che modo, se più classico, sperimentale, artistico (porca miseria ho detto la parola impronunciabile!) ma l'importante è che lo faccia attraverso un progetto di gioco che rispetti il giocatore e i suoi gusti e che non perda di vista l'essenza stessa dei videogiochi. Nel caso delle AG, può anche passare in secondo piano se la grafica è pixellata, se le locazioni sono ridotte a tre o quattro, d'altronde senza budget a qualcosa bisogna pure rinunciare, l'importante è che il gioco abbia una storia, un gameplay , una narrazione, un comparto enigmi e un parco personaggi che siano convincenti. Insomma la bambolona scosciata, l'avventuriero alla Indy con la battuta in bocca, l'investigatore alla sherlock, la trama da ragazzini, l'enigma della chiave sotto la porta o lo stiletto sono riusciti a strappare qualche copia in più, ma hanno portato il genere ad una involuzione evidente. Se mi sono avvicinato così tanto a questo fenomeno indipendente è perchè finalmente qualcuno aveva capito (ed il successo di alcuni progetti kickstarter ce lo insegna) che tutti questi elementi commerciali non bastavano più a soddisfare il giocatore più esigente, più appassionato, che è quello che alla fine tiene su il genere, che rimane.

CITAZIONE (asterix777 @ 19 Aug 2014, 11:54) *
I Telltale non ci hanno messo molto a dedicarsi ad un filone che si può dire inventato da loro e che ora gli frutta un bel po', abbandonando le classiche AG e gli è andata bene: hanno utilizzato il genere che meglio conoscevano per farsi una strada propria e il mercato ha risposto. Diversamente, o sarebbero rimasti nel campo delle AG pure, con introiti economici minori, o forse si sarebbero dedicati comunque ad altro, magari comunque a commistioni che oggi vanno per la maggiore e non nascono necessariamente con loro (Fahrenheit, Heavy Rain, etc.).


Si anche se i TElltale oltre allo spirito indipendente hanno da sempre potuto contare su un budget e su investimenti di una certa consistenza (altrimenti quelle licenze non avrebbero mai potute ottenerle) e su una organizzazione interna del tutto professionale che ha permesso loro di spiccare il volo. Al di là dei giochi mi hanno sempre colpito per come hanno sempre curato il lato marketing e tanti aspetti collaterali. Indie nelle primissime idee iniziali (forse) coraggiosi anche nel puntare su questo genere alternativo alle aG, però poi secondo me il mercato ha finito per inghiottirne le buone intenzioni e di quei bei presupposti che ci avevano fatto intravvedere con quelle avventure grafiche degli inizi ci è rimasto ben poco. E lo dice uno che comunque apprezza anche i TWD e WAU.

CITAZIONE (asterix777 @ 19 Aug 2014, 11:54) *
Insomma, essere indipendente può costare.


Ecco questo è il punto nodale. Secondo me però può costare anche fare scelte infelici. Il mercato delle AG è ormai ridotto al lumicino e secondo me questo è il frutto di un genere che ha perso pezzi (e appassionati) per strada a causa di scelte scellerate, per aver voluto spremere quel limone fino alla fine proponendo sempre la solita minestra riscaldata, per aver voluto puntare un po' troppo su quello che "vendeva" perdendo di vista il resto.

Essendo prodotti di nicchia le AG per sopravvivere hanno dovuto adattarsi ad una certa fetta di pubblico, se vogliamo quello più larga, più casuale e questo ha portato alla realizzazione di prodotti quasi "seriali", da "supermercato", usa e getta, come li chiamo io, cioè cloni di cloni di prodotti mediocri. L'indie può anche puntare su un'idea magari mettendo da parte l'estremizzazione dell'aspetto commerciale. Credi in un progetto, lo realizzi come ritieni più opportuno, fregandotene dei cliché che rendono il tuo gioco più appetibile. Poi il risultato finale se sarà convincente ti aprirà qualche porta in futuro.

In un mercato talmente povero come quelle delle AG, persino team come i Pendulo e Daedalic fatico ad etichettarli come indipendenti. Nel senso che ormai non esistono quasi più le major, questa fetta di mercato è ormai terra di piccole etichette con poche potenzialità economiche , che cercano di sopravvivere realizzando prodotti che permettano loro di recuperare i costi e guadagnarci qualcosina, insomma tranne un paio di realtà, li metto quasi tutti sullo stesso piano. I Pendulo per me sono l'esempio perfetto del gruppetto che si è inserito al momento giusto , ha capito i meccanismi per vendere e li ha sfruttati fino a quando ci è riuscito. Insomma molto furbetti e poco indipendenti. Più di una volta ho anche sottolineato che questa presunta indipendenza dei Deadalic, sia un po' sopravvalutata. Per me è un etichetta commerciale come tante altre, non ci vedo uno spirito più coraggioso. Certo ha realizzato per me buoni titoli ma non molti in proporzione alla loro prolificità, tante volte ha ammiccato sfacciatamente al mercato in modo discutibile . L'unico vero gioco che ha mostrato la loro anima "indipendente" è Edna & Harvey, un po' pochino. Insomma non vorrei demonizzare l'essere commerciale, che in se non è sempre un male, è l'estremizzazione di questo aspetto a discapito della qualità che non mi va giù.

CITAZIONE
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Grazie Asterix!! ora il link dovrebbe funzionare!


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"Ambition is a poor excuse for not having sense enough to be lazy" (E. Bergen)
 
rai
messaggio20 Aug 2014, 11:03
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Recensione esaustiva, peccato che il risultato finale non sia particolarmente buono.
Per il resto sono completamente d'accordo con Largo, nel settore avventure grafiche indie (e anche al di là del comparto indie, ma ormai ho perso le speranze) l'originalità della trama e la caratterizzazione dei personaggi ( e in seconda battuta anche l'originalità degli enigmi) sono fondamentali, i punti fermi da cui non si può prescindere altrimenti si rischia di equipararsi al mercato mainstream, nella grande maggioranza dei casi privo di idee e che, avendo qualche soldo in più da spendere, cerca di accattivarsi la simpatia del giocatore con grafica curatissima ed altri espedienti già citati da Largo (volendo fare un esempio mi viene in mente Lost Horizon che, per me, è l'emblema in questo senso).
Spero che l'indie continui sulla strada giusta, se poi per sbaglio fosse da esempio anche per il mercato mainstream sarebbe perfetto (utopia?).
 

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