Siamo cittadini di un Impero di ispirazione romana ormai in decadenza: tre casate nobili si dividono il potere e lottano per la supremazia, cercando di sfruttare quanto meglio possono tutti i cimeli magici lasciati dall'ultima generazioni di maghi.
E noi siamo... non un eroe. Siamo un cittadino qualsiasi, un mercenario, un mercante, un vagabondo o magari un ladro; non c'è nulla di speciale in noi, ma questo non vuol dire che non potremo avviare grandi cambiamenti.
INDIEtro Tutta, questo venerdì di Natale, vi porta in regalo la recensione di Age of Decadence!
Age of Decadence è un RPG molto “estremo”, nel senso che si concentra su alcuni aspetti a discapito di tutti gli altri. Fin dall'inizio dello sviluppo, si poneva come obiettivo quello di essere un gioco duro, realistico, dove il combattimento – opzionale – sarebbe stato molto difficile e simile a quello della realtà: detto altrimenti, affrontare da soli tre avversari non è una buona idea, anche se voi siete “Il Personaggio Principale”. L'altra caratteristica che AoD prometteva è una storia piena di scelte che si modella grazie a voi e che vi permette un'alta rigiocabilità.
E, ve lo dico subito, entrambe le promesse sono state mantenute. Vediamo come, però.
In AoD potrete creare un personaggio, uomo o donna, appartenente a una delle 8 classi disponibili: Assassino, Pretore, Ladro, Loremaster (il conoscitore di storia, antichità, leggende... qualcosa a metà fra lo studioso e l'antiquario), Grifter (un ladruncolo/imbroglione), Vagabondo, Mercenario e Mercante. A questo punto, dovrete distribuire dei punti nelle varie abilità, alcune di combattimento, altre “civili”. Ce ne sono una marea, e qui arriva il primo problemino: non è sempre chiarissimo quali siano utili e quali no, e non tutte hanno lo stesso peso nel gioco. Il risultato è che si rischia di restare bloccati, magari dopo diverse ore di gioco, e di dover ricominciare da zero. Age of Decadence è un gioco che non perdona e non accetta mezze misure: conviene sempre tenere da parte i punti che si guadagnano “salendo di livello” (le virgolette verranno spiegate fra poco) e spenderli dopo aver capito cosa ci attende. Il che non è l'ideale, perché costringe a un continuo muori/carica/spendi punti o resta bloccato/carica/spendi punti... Questo a meno di non capire, per virtù dello spirito santo, quali siano le abilità utili al proprio stile di gioco prima di affrontarlo.
Per darvi un'idea, mettiamo che vogliate fare un personaggio che evita il combattimento e si fa strada con la parlantina: su cosa vi concentrate? Impersonate, Etiquette, Lore o Trade? Se pensate, come pensavo io, che andassero bene tutte in egual misura e che aprissero solo opzioni diverse (magari un Mercante punta sul Trade, mentre un Grifter su Impersonate), vi sbagliate.
Questo è il primo e secondo me il maggior problema di Age of Decadence, perché rompe l'immersività e costringe a uscire dal gioco per capire come funziona il tutto e ritentare fino a ottenere il pg che si desidera. Gli RPGisti vecchio stile sono abituati, in una certa misura, a questo meccanismo (crea pg - gioca un'oretta - ricomincia da zero perché hai capito come conviene creare il personaggio), ma AoD è molto più criptico e difficile da analizzare.
C'è da dire che il team di sviluppo è molto attento ai feedback dei giocatori. Durante la mia giocata, ero quasi alla fine del gioco quando mi sono trovata bloccata, perché, a quanto pareva, non mi ero procurata, nella primissima area, un oggetto che mi sarebbe servito *alla fine* (e che non era assolutamente logico o normale prendere). Lanciando madonne contro il gioco, i suoi sviluppatori, la sfiga ecc ecc, sono andata a vedere se per caso non ci fosse un sistema per non ricominciare tutto da zero, e ho trovato il topic di uno sviluppatore. Questi rispondeva a svariati giocatori incazzati quanto me, dicendo che era stata aggiunta una nuova opzione per superare l'ostacolo.
Questo tipo di attenzione è bellissima da parte degli sviluppatori e si vede che si sono sforzati di lasciare sempre almeno una strada aperta al giocatore che non abbia determinate caratteristiche.
In generale, Age of Decadence si rifiuta di aiutarvi in ogni circostanza. Scordatevi freccette, mappe, radar, bussole... non avete capito dove dovete andare perché stavate saltando il testo? Fatti vostri. Non vi ricordate dov'era un NPC? Arrangiatevi. La mappa vi garantirà il trasporto veloce, ma niente più. E' importante leggere tutto con attenzione ed eventualmente farsi appunti.
Ma torniamo al nostro personaggio. Completando quest otterremo punti esperienza da spendere nelle varie abilità. Ma non saliremo di livello in modo classico. Tanto per cominciare, i punti ferita resteranno sempre gli stessi. Avete capito bene, se 30 ne avete all'inizio, 30 ne avrete alla fine. Non potrete neanche alzare le caratteristiche del personaggio (Forza, Destrezza, Carisma... le solite). Guadagnerete solo punti abilità a seconda di quello che farete. Per esempio, il mio pg Mercante guadagnava molti più punti in abilità civili che in abilità da combattimento, perché era quello il tipo di abilità che sfruttava. Anche parlare con alcuni personaggi, più esperti di noi e disposti a insegnarci qualcosa, potrà regalarci punti esperienza.
Con questi magri strumenti dovrete farvi strada nel mondo. Una delle cose belle di Age of Decadence è che vi mette nei panni del tizio qualunque e in varie partite vi mostra le stesse situazioni da diversi punti di vista. Come Mercante, la mia prima missione è stata quella di andare ad assoldare un assassino per ammazzare un altro mercante non appartenente al Commercium (la “gilda” dei Mercanti del luogo). Giocando l'Assassino, la vostra prima missione sarà accoppare quel mercante e giocando il Mercenario dovrete fargli da guardia del corpo. E' una piccola cosa, ma dà l'idea che voi siate un tizio qualsiasi a cui poteva anche andare male, non il Prescelto. E, benché andando avanti nel gioco vi troverete a compiere scelte che segneranno la vita di milioni di persone, non c'è nulla di eroico nella vostra storia, nulla di epico nel senso un po' bambinesco a cui ci hanno abituato altri RPG a sfondo fantasy. Si tratta di soldi, politica e sopravvivenza e comunque voi completerete la maggior parte delle vostre quest per favorire qualcuno che sta più sopra di voi – e che quindi ne trarrà tutti i benefici maggiori.
La storia di Age of Decadence parte in maniera molto diversa a seconda della classe scelta, ma poi ruota bene o male attorno a un mistero centrale che voi avrete il compito di svelare. Potrete arrivare a svelarlo attraverso strade molto diverse – ci sono locations che con certe classi non vedrete mai, per esempio, e quest che non potrete affrontare – ma alla fine arriverete a svelarlo. A questo punto potrete compiere una scelta finale che ho trovato un po' monca. Discuterla è spoiler, ma diciamo che ci sono almeno due opzioni non contemplate che sarebbe stato invece ovvio inserire. Un peccato.
Ho trovato sia la trama che l'ambientazione molto interessanti, sebbene ogni tanto il mio Mercante aveva un po' troppa influenza su altri personaggi, secondo me. In particolare, ho apprezzato la deriva fanatica di una delle città che visiteremo e gli sviluppi molto realistici di alcune delle situazioni presentate.
Grande reattività, quindi? Da un lato sì, dall'altro no. Per evidenti limiti di budget (se non vi sembrano così evidenti, guardate gli screenshot), AoD presenta un'interazione con il mondo di gioco molto limitata. Per esempio, siete un Ladro e non potete scassinare le porte – tranne quelle dedicate a questa o quella quest. Sono pochi gli NPC con cui potrete parlare, pochissimi gli oggetti tipo casse e barili da aprire. La maggior parte del gioco, combattimento escluso, avviene più stile libro-game che stile RPG classico. Entriamo in una location o parliamo con un NPC e ci apparirà una schermata di testo, corredata dall'immagine della location o dell'NPC, in cui potremo decidere cosa fare. Spesso, un NPC ci teletrasporterà direttamente da un'altra parte della mappa. Per esempio, all'inizio del gioco il mio mercante ha parlato con il suo capo, Linos, che gli ha detto di assoldare l'assassino. Il gioco mi ha teletrasportato direttamente davanti al capo della gilda degli assassini e da lì sono poi stata ri-teletrasportata da Linos. Per un bel pezzo non ho dovuto esplorare a piedi la città, perché passavo di NPC in NPC, di testo in testo. Questo del "teletrasporto istantaneo" non è per forza un difetto, è solo un sistema inusuale che mostra come AoD si sia concentrato sulla parte narrativa e sulle scelte, tralasciando quella esplorativa.
Facciamo una breve parentesi sulla scrittura, visto che è *parecchia*. Ho letto ovunque che è ottima, buona, bellissima, eccetera. In verità, è così così. Molti dialoghi sono ben fatti, e parlo delle battute dei singoli personaggi. Ma le descrizioni spesso lasciano a desiderare. Parliamo con un NPC e ci viene sbattuto in faccia tutto un paragrafo di storia personale di quell'NPC che il nostro personaggio non potrebbe assolutamente sapere. Ogni NPC ha un bel background, che non dovrebbe però esserci sbattuto in faccia a priori. Ogni tanto il nostro personaggio può fare domande irrealistiche e decisamente stupide al solo scopo di approfondire il lore del mondo di gioco. Insomma, questo aspetto è gestito un po' rozzamente, ed è un problema visto che il gioco ci fa così tanto affidamento.
Altro piccolo problema: a volte avremo poche scelte di dialogo. Di solito, in verità, succede quando ormai si è scelta una linea da seguire, ma in alcuni casi avrei voluto la possibilità di fare altre scelte.
Passiamo al combattimento, croce e... croce di Age of Decadence. Non voglio dire che sia brutto. E' solo dannatamente difficile. E' a turni, basato sui Punti Azione, e fin qua, tutto nella norma. Potrete specializzarvi in diverse armi, ognuna delle quali ha a disposizione diversi attacchi (veloce, lento e vari attacchi di precisione a particolari parti del corpo). Potrete anche scegliere se specializzarvi in Dodge (Schivare) o Block (Parare), o ancora nei colpi critici, abilità con la quale potrete mettere fuori combattimento alcuni avversari con un solo colpo. Tutto questo apre tante possibilità di personalizzazione del personaggio, e benché ci siano delle armi più potenti di altre, ce la si cava anche con scelte inusuali (la mia era la lancia, per esempio). Ma bisogna farsi la croce: se scegliete di fare un personaggio che combatte, anche solo un po', dovrete specializzarvi SOLO in quello. O creperete come mosche. I punti azione sono pochi, i punti ferita non aumentano con l'esperienza e raramente sarete di fronte a un solo avversario alla volta. Alcuni combattimenti opzionali (opzionali anche per un pg votato al combattimento; per i pg “civili” tutto il combattimento è opzionale) sono ultra-difficili e alcuni credo siano impossibili.
Segnalo un tutorial iniziale tutto incentrato sul combattimento, inserito dietro richiesta dei giocatori. A dimostrazione, di nuovo, di come il team di sviluppatori ascolti i feedback che riceve.
L'aspetto tecnico è decisamente quello più sacrificato. La grafica è, senza mezzi termini, bruttarella. La telecamera è un po' rozza e macchinosa, i comandi non sempre sono responsivi. In particolare, ho avuto difficoltà a far salire il mio personaggio sulle superfici curve, tipo colline, ponti e simili. Le animazioni sono spesso scarne. Anche per i miei standard, molto “aperti” alle grafiche delle epoche passate, questo AoD esteticamente non ha grande appeal.
Le musiche non mi sono dispiaciute, sebbene mi sia sembrato che molte fossero ripetute. Il doppiaggio è, ovviamente, assente.
Qual è dunque il verdetto su questo Age of Decadence? E' indubbiamente un titolo molto difficile da approcciare per chi non è intenzionato a sacrificare qualche ora per imparare la logica del sistema di gioco. Ha molti indubbi difetti, che detraggono dalla godibilità del titolo. Però, si pone anche obiettivi in un certo senso ambiziosi e riesce a raggiungerli. Giocando, ho avuto esattamente l'esperienza che mi ero immaginata e che volevo quando ho cercato questo titolo, che è poi quella che è stata promessa fin dal kickstarter. C'è da limare – e non parlo della grafica, ma sopratutto della scrittura e dell'interazione col mondo di gioco – ma già adesso AoD presenta tantissime scelte e percorsi diversi per una storia non troppo lunga, ma molto reattiva.
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