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> The Anachronist (2016)
rgrassi
messaggio30 Dec 2020, 22:27
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http://www.robertograssi.net/narrativainte...nachronist-2016

Mentre giracchiavo su IFDB la mia attenzione è stata catturata da un gioco di Peter Levine chiamato "The Anachronist", con questa descrizione breve iniziale.
In the year 1596, Anna is about to be burned at the stake. As the constable prepares to light the fire below her, she can do nothing but seek a solution in her own memory and imagination.
Queste sono le cose che mi attirano come gli orsi con il miele. Ed infatti mi sono lanciato a giocarlo velocemente, ed ho sbagliato. Perchè, in realtà, The Anachronist è un poderoso lavoro di fiction interattiva, del tutto assimilabile ad un romanzo breve. La protagonista dovrà percorrere i sentieri della sua immaginazione e cambiare continuamente punto di vista per vedere il mondo con gli occhi di altri personaggi per trovare una soluzione alla sua situazione e cercare di salvarsi.
Nel testo i rimandi letterari, artistici e bibliografici sono continui e la prosa è di sopraffina qualità (considerando che il gioco è ambientato nel 1596).
Insomma è, forse, il gioco più vicino alla letteratura interattiva che io abbia giocato sino ad ora. Se lo giocate, portategli rispetto e preparatevi per una giocata molto molto lunga.

Scheda di "The Anachronist" su IFDB: https://ifdb.tads.org/viewgame?id=risfsspmeerga8nu
Pagina di "The Anachronist": http://peterlevine.ws/anachronist/

Ciao, Rob


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Belboz
messaggio5 Jan 2021, 14:38
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CITAZIONE (rgrassi @ 30 Dec 2020, 22:27) *
http://www.robertograssi.net/narrativainte...nachronist-2016

Mentre giracchiavo su IFDB la mia attenzione è stata catturata da un gioco di Peter Levine chiamato "The Anachronist", con questa descrizione breve iniziale.
In the year 1596, Anna is about to be burned at the stake. As the constable prepares to light the fire below her, she can do nothing but seek a solution in her own memory and imagination.
Queste sono le cose che mi attirano come gli orsi con il miele. Ed infatti mi sono lanciato a giocarlo velocemente, ed ho sbagliato. Perchè, in realtà, The Anachronist è un poderoso lavoro di fiction interattiva, del tutto assimilabile ad un romanzo breve. La protagonista dovrà percorrere i sentieri della sua immaginazione e cambiare continuamente punto di vista per vedere il mondo con gli occhi di altri personaggi per trovare una soluzione alla sua situazione e cercare di salvarsi.
Nel testo i rimandi letterari, artistici e bibliografici sono continui e la prosa è di sopraffina qualità (considerando che il gioco è ambientato nel 1596).
Insomma è, forse, il gioco più vicino alla letteratura interattiva che io abbia giocato sino ad ora. Se lo giocate, portategli rispetto e preparatevi per una giocata molto molto lunga.

Scheda di "The Anachronist" su IFDB: https://ifdb.tads.org/viewgame?id=risfsspmeerga8nu
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Ciao, Rob

Incidentalmente, puoi trovare “un” Anacronismo anche qui, su OldGamesItalia.
https://www.oldgamesitalia.net/forum/index....&pid=369796
Non parliamo della stessa opera, logicamente, nonostante il titolo, ma anche in questo caso trattasi di “romanzo breve” messo in forma di prosa interattiva.
Messaggio promozionale autogestito. :P
( Scusa, non ho resistito; soprattutto, credo che un po' di sano campanilismo non possa che farci bene! biggrin2a.gif )


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Gwenelan
messaggio5 Jan 2021, 16:05
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CITAZIONE (rgrassi @ 30 Dec 2020, 22:27) *
http://www.robertograssi.net/narrativainte...nachronist-2016

Mentre giracchiavo su IFDB la mia attenzione è stata catturata da un gioco di Peter Levine chiamato "The Anachronist", con questa descrizione breve iniziale.
In the year 1596, Anna is about to be burned at the stake. As the constable prepares to light the fire below her, she can do nothing but seek a solution in her own memory and imagination.
Queste sono le cose che mi attirano come gli orsi con il miele. Ed infatti mi sono lanciato a giocarlo velocemente, ed ho sbagliato. Perchè, in realtà, The Anachronist è un poderoso lavoro di fiction interattiva, del tutto assimilabile ad un romanzo breve. La protagonista dovrà percorrere i sentieri della sua immaginazione e cambiare continuamente punto di vista per vedere il mondo con gli occhi di altri personaggi per trovare una soluzione alla sua situazione e cercare di salvarsi.
Nel testo i rimandi letterari, artistici e bibliografici sono continui e la prosa è di sopraffina qualità (considerando che il gioco è ambientato nel 1596).
Insomma è, forse, il gioco più vicino alla letteratura interattiva che io abbia giocato sino ad ora. Se lo giocate, portategli rispetto e preparatevi per una giocata molto molto lunga.

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Ciao, Rob

Mi ero persa questa segnalazione blush.gif! Grazie, gli darò un'occhiata!


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Conformati.

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La vita è dura e grama - e poi si muore.

Chi è intelligente per definizione non può avere qualcosa di negativo da dire contro lo studio e contro il buon senso.
- Duca


Tutti hanno opinioni: io le ho, tu le hai. E fin da quando abbiamo aperto gli occhi ci hanno detto che abbiamo diritto di avere nostre opinioni. Be’, è una stronzata, naturalmente. Non abbiamo diritto di avere opinioni, abbiamo diritto di avere opinioni informate. Senza studio, senza basi, senza comprensione, un’opinione non vale niente.
È solo un farfugliamento. È come una scoreggia nella galleria del vento, gente.

 
rgrassi
messaggio7 Jan 2021, 15:17
Messaggio #4



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CITAZIONE (Belboz @ 5 Jan 2021, 14:38) *
Incidentalmente, puoi trovare “un” Anacronismo anche qui, su OldGamesItalia.
https://www.oldgamesitalia.net/forum/index....&pid=369796
Non parliamo della stessa opera, logicamente, nonostante il titolo, ma anche in questo caso trattasi di “romanzo breve” messo in forma di prosa interattiva.
Messaggio promozionale autogestito. :P
( Scusa, non ho resistito; soprattutto, credo che un po' di sano campanilismo non possa che farci bene! biggrin2a.gif )


Ciao Belboz.
L'ho scaricato e lo sto provando.
Interessante.
Domanda: perchè non c'è una opzione di salvataggio?
Rob


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Belboz
messaggio7 Jan 2021, 15:44
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CITAZIONE (rgrassi @ 7 Jan 2021, 15:17) *
CITAZIONE (Belboz @ 5 Jan 2021, 14:38) *
Incidentalmente, puoi trovare “un” Anacronismo anche qui, su OldGamesItalia.
https://www.oldgamesitalia.net/forum/index....&pid=369796
Non parliamo della stessa opera, logicamente, nonostante il titolo, ma anche in questo caso trattasi di “romanzo breve” messo in forma di prosa interattiva.
Messaggio promozionale autogestito. :P
( Scusa, non ho resistito; soprattutto, credo che un po' di sano campanilismo non possa che farci bene! biggrin2a.gif )


Ciao Belboz.
L'ho scaricato e lo sto provando.
Interessante.
Domanda: perchè non c'è una opzione di salvataggio?
Rob

Grazie, molto gentile. blush.gif
E scusa ancora per l'autopromozione. biggrin2a.gif
Se hai scaricato la versione che trovi in apertura al link che ti ho segnalato, la possibilità di salvare c'è, ma solo in alcuni punti specifici. Ero ancora alle prime armi, per quanto riguarda l'uso di Twine, e non ho saputo fare di meglio, mi sono più concentrato sulla scrittura.
La prima opportunità di salvare la trovi appena arrivato a King’s Cross (dopo circa 20 minuti di partita). Lì termina anche la parte più “lineare”, diciamo così, del gioco.


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rgrassi
messaggio8 Jan 2021, 08:55
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CITAZIONE (Belboz @ 7 Jan 2021, 15:44) *
Se hai scaricato la versione che trovi in apertura al link che ti ho segnalato, la possibilità di salvare c'è, ma solo in alcuni punti specifici.


C'è una versione più recente?
La scarico volentieri e riparto dall'inizio.
Rob


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Belboz
messaggio9 Jan 2021, 10:56
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CITAZIONE (rgrassi @ 8 Jan 2021, 08:55) *
CITAZIONE (Belboz @ 7 Jan 2021, 15:44) *
Se hai scaricato la versione che trovi in apertura al link che ti ho segnalato, la possibilità di salvare c'è, ma solo in alcuni punti specifici.


C'è una versione più recente?
La scarico volentieri e riparto dall'inizio.
Rob

Ciao Rob,
mi rendo conto di essere andato pesantemente fuori tema, quindi per la questione in oggetto ti ho risposto via mp.
Intanto, ho seguito il tuo consiglio e sto esperendo The Anachronist. blush.gif
Luca.


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Belboz
messaggio22 Feb 2021, 13:53
Messaggio #8





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The Anachronist, i miei 2 ¢
Le premesse erano ottime, e dunque ho cercato di gustare appieno questo (apparentemente) succulento boccone di narrativa interattiva. Ahimè, la mia esperienza con The Anachronist è durata circa tre ore e mezza, in cui ho concluso assai poco, temo. Ci sono due frasi, nel racconto di Peter Levine, che meglio riassumono quelli che mi paiono i difetti più gravi di questa IF.

“Bene,” disse il cavaliere “ma sii succinto. Nessuna digressione o ammiccamenti, quelli potranno essere aggiunti dopo, quando dipingerai le tue miniature. Nessuna figura retorica, né descrizioni – solo la trama. Questo è ciò che fa vendere un libro” e “Ben detto, ma anche uno tizio dal limitato intelletto dovrebbe essere in grado di potare l'inutile verbosità e le digressioni da una storia che ha precedentemente memorizzato”.

Orbene, Levine non ha fatto tesoro di queste due perle di saggezza. Intendiamoci, un libro (virtuale, in questo caso) non deve rinunciare allo stile e agli svolazzi, nemmeno alle metafore, né al punto di vista dello scrittore, se applicati con criterio. Personalmente, non mi dà fastidio l'uso di deus ex machina, me ne infischio altresì della regola dello “show, don't tell”, che oggi pare andare tanto di moda. Quello che chiedo ad un racconto è di essere interessante, di catturarmi nel suo mondo fittizio. The Anachronist, tuttavia, mi pare soprattutto un esercizio di stile: perfetto nella forma, a detrimento della fruizione; creato ad uso e consumo dell'ego dell'autore. Le descrizioni sono, va detto, evocative e ottimamente scritte, nondimeno interminabili; soprattutto se prendiamo in considerazione il fatto che ogni pagina elettronica è sovente accompagnata da un'illustrazione, o quadro famoso. E Levine spesso si perde nel descrivere minuziosamente le immagini presentate al lettore, che dunque risultano ridondanti. O viceversa.

FILOSOFIA SPICCIOLA

Ogni passaggio del racconto, soprattutto, denota un'ostentazione di sapere che rallenta il passo della narrazione. Prendiamo questa elucubrazione: “Con questo metodo, il Dr. Edmund Burby è in grado di memorizzare grandi quantitativi di conoscenza – sebbene forse con meno successo del gesuita Mattero Ricci, che usò l'Arte della Memoria per padroneggiare la lingua e la scrittura cinese in pochi mesi”. Poco dopo, Levine aggiunge: “In ogni caso, l'Arte della Memoria non è un mero strumento utile solo per assorbire i fatti o impressionare i pagani. Un esperto può visualizzare come un'idea sia correlata ad un'altra muovendo mentalmente l'oggetto corrispondente in uno spazio immaginario”.
WOW! Come risultato, dopo aver letto cotanta riflessione, mi sono domandato: sto esperendo un racconto interattivo o sono capitato, mio malgrado, in un trattatello di filosofia? E mentre Levine descrive, ricama e divaga... filosofeggia, il lettore accelera, sperando di arrivare al nocciuolo, a qualcosa che dica “storia”, “approfondimento dei personaggi”.
I risultati a livello di “gameplay”, tuttavia, sono a dir poco catastrofici. Nel gioco, infatti, siamo chiamati a salvare Anna, una ragazza messa al rogo per ragioni che dovremmo cercare di scoprire. Un indicatore di status mostra i parametri di “entropia” e “conoscenza”, su cui è possibile influire, portando uno dei due fattori a soverchiare l'altro. È un processo lentissimo, che ci vede progredire a passo di lumaca, finché ci stanchiamo, clicchiamo veloci su tre o quattro passaggi (meglio dire trenta o quaranta!) e ci troviamo dinanzi a questa frase: “Anna ha perso il focus sulla storia... la sua situazione rimane oscura”. E quindi The Anachronist riporta l'utente al rogo, dove Anna – che a quanto pare sta viaggiando con l'occhio della mente in cerca della verità – perisce. Finalmente, verrebbe da dire!
Sembra quasi che l'autore voglia farci pagare il SUO prezzo per salvare Anna dal rogo, e il pedaggio per traghettare la protagonista sino alla fine della storia è quello di venire punito da un profluvio di parole, di poemi in versi, di filosofia da poltrona, con il tuttologo Levine che disquisisce in merito all'occhio della mente collocato dietro alla retina, che pondera sul potere proprio delle storie di alterare la percezione del tempo, mentre i personaggi dialogano dottamente circa la dimostrabilità dell'esistenza dell'anima. Come risultato, i protagonisti, e le battute, e il racconto muoiono soffocati da questa gramigna pretenziosa.

PROFESSORE, NON SONO PREPARATO!

Trovo anche particolarmente fastidioso quando The Anachronist infrange – malamente – la quarta parete, ponendo alcuni quesiti al giocatore. Faccio un unico esempio:
Una domanda per te, caro lettore: Sir Thomas Lucy è meglio noto per aver perseguitato... (n.b. “caro” è una mia, sarcastica aggiunta)
- Padre Trafford
- Mary Feld
- William Shakespeare
- Gli stranieri in Inghilterra
- Preferisco non tirare ad indovinare

The Anachronist, dunque, interroga il lettore. Lo fa per quale scopo? Vuole mettere in discussione le sue conoscenze accademiche? Vuol sapere se è stato attento e se ha letto fino all'ultima parola ogni singolo sproloquio, che fosse in prosa o in rima? O vuole invitarlo ad aprire wikipedia?
Francamente, credo che tutto questo vada contro il mero concetto di intrattenimento che, in quanto tale, dovrebbe scusarci se abbiamo saltato un passaggio che ci pareva noioso, perdonarci se abbiamo dimenticato il nome di un personaggio secondario, magari perché abbiamo letto nelle tarde ore della notte. Oppure, rivelarsi benevolo se abbiamo “divorato” un paragrafo in preda ai languori dell'appetito. Certo, ogni avventura (grafica o testuale che sia) richiede attenzione e impegno, ma non ve n'è alcuna, di cui io abbia memoria, così piena di sé, così inutilmente prolissa.
The Anachronist, in conclusione, è un racconto interattivo che non avrebbe dovuto essere interattivo: The Anachronist è un'interrogazione con un professore ostile che vuole saggiare ogni briciolo di conoscenza acquisita, nel tentativo – auspicabile – di coglierci impreparati, e dunque di appiopparci un brutto voto. Esperire The Anachronist equivale a visionare la corazzata Potëmkin, con le armature dei soldati, i pizzi sui vestiti e il fango e il letame nelle strade ben in vista. The Anachronist è come sarebbe stato il Nome della Rosa se fosse stato composto esclusivamente dalla sequenza della coena cypriani, dove l'autore fa onanismo della propria arte.
Ogni tanto, come già accennato, Levine, misericordiosamente, ci offre la possibilità di tornare al “presente”, al rogo della protagonista. Credo sia il finale migliore, l'unico che ci consente di evitare la lettura di quello che non esito a definire un “mattone”.


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