Continua il nostro viaggio all'interno del mondo di chi si occupa da fare da intermediario tra il mercato dei giocatori e gli sviluppatori, svolgendo tutte quelle attività che come ricordavamo la volta passata spesso vengono ignorate dall'utente finale ma che richiedono invece tanta dedizione e impegno.
E' questa la volta di Giovanna Cosentino, Responsabile delle PR per Cidiverte, uno dei maggiori distributori in Italia; ringraziamo quindi Giovanna per la sua cortesia e vi invitiamo a leggere l'intervista riportata di seguito, ricca di spunti che crediamo molto interessanti.
Ogi: Giovanna Cosentino: ti puoi presentare ai nostri lettori raccontandoci chi sei e di cosa ti occupi?
Giovanna Cosentino: Buongiorno a tutti! Il mio ruolo consiste nella cura delle attività inerenti la comunicazione istituzionale dell’azienda (Cidiverte nd Tsam) e dei prodotti rappresentati in esclusiva sul territorio nazionale (in particolare io seguo l’etichetta 2K).
I miei interlocutori sono i media e gli opinion leader, gli strumenti principali del mio lavoro sono le informazioni relative all’azienda e ai videogiochi che trattiamo da trasmettere ai giornalisti, le interviste che organizzo per proporre contenuti esclusivi alle testate, gli eventi che hanno il duplice scopo di presentare ai media i titoli che stiamo lanciando e di incontrare la stampa.
Ogi: Quale percorso ti ha portato ad occupare la posizione che rivesti attualmente?
GC: Sono laureata in pubbliche relazioni e ho iniziato il mio percorso lavorativo curando manifestazioni e eventi. Il mio primo “incontro” con il mercato videoludico è avvenuto per puro caso, lavoravo presso un centro congressi dove si è svolto un meeting di un importante distributore italiano del settore. Sono rimasta molto colpita dal dinamismo e dalla creatività delle figure professionali che ho incontrato e ho valutato le diverse opportunità lavorative che offriva questo settore, scegliendo quella più affine alle mie capacità e ambizioni.
Ogi: Ci puoi descrivere una tua giornata lavorativa tipo?
GC: Per fortuna le mie giornate lavorative non sono mai scandite da monotone attività di routine; certo, una parte è sempre dedicata alla lettura delle e-mail, ma il resto della giornata dipende dalla fase di lancio del prodotto che stiamo vivendo.
Mi spiego meglio, se siamo in fase di “annuncio” del gioco sarò probabilmente impegnata a procurarmi informazioni sul gioco, a stendere un piano di comunicazione che assicuri al titolo la massima visibilità sul territorio nazionale e a condividerlo con il publisher. In fase di “first look” sarò impegnata con l’organizzazione di eventi che permettano di presentare il gioco ai giornalisti.
Successivamente ci sarà la fase di “hands on”, durante la quale si farà provare il gioco grazie alla partecipazione a fiere di settore o all’organizzazione di visite ad hoc presso le principali redazioni. Ultime fasi prima del lancio quelle di “anteprima” e di “recensione” che, in base al titolo che stiamo trattando, avverranno presso i nostri uffici (o quelli del publisher) o grazie all’invio dei codici ai redattori. Molto tempo è quotidianamente dedicato al contatto con i media per diffondere le informazioni sui giochi e per capire le loro esigenze.
Ogi: Spesso l'utente finale non si rende conto della macchina organizzativa che sta alle spalle dell'uscita di un titolo. Quali sono i passaggi più critici e quali quelli che invece ti danno più soddisfazione?
GC: I passaggi più critici sono sicuramente quelli delle approvazioni da parte dei publisher: giustamente moltissime attività devono essere approvate a livello internazionale per procedere in modo coordinato con le attività degli altri Paesi ma è spesso frustrante dover rinunciare a un’ottima copertura dopo tanti sforzi solo perché non rispetta le tempistiche dettate.
La maggiore soddisfazione è data dal vedere il “proprio” gioco trattato in modo esteso dalle testate con le quali hai lavorato a lungo: quando il giornalista mostra di aver apprezzato le caratteristiche del titolo che gli hai presentato e dedica diverse pagine al gioco la lettura dell’articolo è una vera gioia!
Ogi: Quali sono le doti richieste per fare il PR di una società come Cidiverte?
GC: La conoscenza del settore e dei principali media, giornalisti e opinion leader del mercato. La conoscenza dell’inglese, flessibilità, organizzazione e disponibilità a viaggiare.
Ogi: Per valutare l'andamento di un titolo (e di conseguenza il tuo lavoro) quali parametri vengono considerati, al di là delle vendite che credo siano il fattore principale?
GC: Un titolo di successo, dal punto di vista delle PR, è un titolo acclamato dai media di riferimento, è un gioco che è stato trattato in modo esteso e approfondito dai media, che ha ottenuto ottimi voti dalla stampa specializzata e posizioni rilevanti sulle testate generaliste.
Ogi: Quale titolo ricordi come il tuo lavoro più difficile e perchè?
GC: Non ricordo un titolo particolarmente difficile da trattare ma tante difficoltà affrontate con diversi titoli, soprattutto quando i materiali disponibili sono scarsi, il periodo è particolarmente affollato e le testate non riescono a dare la dovuta attenzione al gioco.
Ogi: Sei una videogiocatrice? Se sì quale è il tuo gioco/genere preferito?
GC: Appartengo alla categoria dei “casual gamers”, definizione che non indica, come potrebbe suggerire il termine, un giocatore casuale e saltuario ma un giocatore che dedica del tempo limitato ma regolare al videogame, che lo considera un passatempo più che una vera a propria passione.
Amo i puzzle games che gioco soprattutto su console portatile durante i miei frequenti viaggi.
Ogi: Per portare un gioco sul mercato è necessario giocarlo per proporlo al meglio oppure il "vissuto" è distinto dalla fase di marketing e pubblicazione?
GC: E’ fondamentale conoscere molto bene la storia del gioco, peculiarità e potenzialità per realizzare un valido piano di marketing e PR. Se la conoscenza è affiancata alla capacità di testare il gioco è sicuramente molto meglio.
Ogi: Con una crescente fetta di mercato conquistata dal digital delivery, è cambiato il tuo approccio nel proporre un gioco sul mercato? Come credi cambierà il ruolo del distributore nel prossimo futuro?
GC: Il mio approccio è rimasto invariato, la comunicazione del prodotto esula dalle modalità di distribuzione. Credo che i distributori debbano prendere in considerazione le potenzialità del digital delivery e iniziare a muovere i primi passi in questo mondo che si prospetta essere il futuro della distribuzione. Cidiverte ha aperto il suo sito di digital delivery (Born2Play) nel 2009 con buoni risultati.
Ogi: Il ciclo di vita di un videogioco una volta giunto sul mercato si sta sempre più riducendo a causa dell'elevato numero di titoli che ogni mese arrivano nei negozi. Cosa ne pensi? Che strategie mettete in atto per provare a contrastare questa situazione?
GC: Credo che questa affermazione valga per i titoli che non riescono ad emergere e a differenziarsi dagli altri per qualità o caratteristiche distintive. La strategia vincente è, secondo me, trattare solo titoli tripla A che hanno peculiarità distintive e un ciclo di vita più lungo, che non si esaurisce a qualche settimana dal day one.
Ogi: Dalla tua percezione, il mercato pc è veramente al collasso come molti voci sembrano affermare oppure la situazione è più rosea di quello che può sembrare ad un approccio superficiale?
GC: Sono consapevole della situazione del mercato PC ma credo che la colpa del collasso risieda nella pirateria, fenomeno che colpisce moltissimo i titoli PC. I dati di vendita dell’hardware sono sempre in aumento e i titoli per PC hanno raggiunto livelli qualitativi molto alti, non mi spiegherei in altro modo questa triste situazione.
Ogi: Che rapporto hai con la stampa del settore? Cosa chiedi ad un giornalista e cosa pensi un giornalista ti chieda?
GC: Fortunatamente ho ottimi rapporti con la stampa di settore, ormai sono quasi 10 anni che lavoro nel mercato dei videogame e con molti abbiamo ormai rapporti di amicizia. Chiedo quello che sono in grado di assicurare: correttezza, professionalità e disponibilità.
Ogi: Se un nostro lettore volesse provare il tuo lavoro, che consigli puoi dargli?
GC: Lavorare nel settore dei videogiochi non è un “gioco” (e mi scuso per il gioco di parole!) ma può dare grandi soddisfazioni. I miei consigli si riassumono in 2 parole: serietà e flessibilità.
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